Stats Tweet

Firenzuola, Agnolo.

Letterato italiano. Studiò a Siena e a Perugia, dove conobbe Pietro Aretino, e si fece quindi monaco vallombrosano, allo scopo di ottenere alcuni benefici ecclesiastici, raggiunti i quali tornò alla vita civile. Condusse quindi un'esistenza gaudente e dissoluta, girando per l'Italia, finché si stabilì a Prato, minato dalla lue, e qui fu tra i fondatori dell'Accademia dell'Addiaccio: morì in circostanze oscure, forse per mano di un sicario. Autore fecondo, riuscì a pubblicare un solo trattatello, il Discacciamento delle nuove lettere, scritto in polemica con il Trissino, che piacque al Bembo. Di scarso interesse sono le commedie La Trinuzia e I Lucidi, le rime burlesche, che si rifanno pedestramente a Berni, i Discorsi intorno alla bellezza delle donne. La figura di F. acquista invece un proprio posto nella storia della letteratura italiana sostanzialmente per due opere di carattere narrativo, i Ragionamenti d'amore e la Prima veste dei discorsi degli animali, la prima di ispirazione boccaccesca, la seconda costruita sul modello del Panciatantra, scritto di origine sanscrita che ebbe larga diffusione dal Medioevo in poi nella sua versione in latino. F. non può essere considerato un autore originale, bensì piuttosto un abile e intelligente rifacitore, grazie ad un gusto di letterato e linguista molto esperto. Così, specie nei Discorsi degli animali, raggiunge un sicuro effetto di maliziosa veracità ambientando le favole nella campagna pratese e creando un'atmosfera familiare e domestica che dà grande semplicità e spigliatezza al racconto, ben integrando la migliore tradizione letteraria e la vivacità della lingua parlata. Non si deve dimenticare la libera trascrizione che egli fece dell'Asino d'oro di Apuleio, in cui diede prova di autentica finezza di gusto e di grande capacità di comprensione del carattere vero e profondo del testo latino (Firenze 1493 - Prato 1543).